di Federica Sala
In occasione della Giornata Mondiale della Biodanza che si celebra proprio oggi, 19 Aprile, nell’anniversario della nascita del suo fondatore, Rolando Toro, la nostra Associazione ha il piacere di condividere qualche informazione su questo “sistema di integrazione umana” nato nella seconda metà del ‘900 e che ha rivoluzionato l’approccio alla vita degli individui che hanno scelto e tuttora scelgono la Biodanza come “esercizio” quotidiano.
Il termine Biodanza deriva dal greco “bios”, “vita” e dalla parola “danza”, intesa come movimento naturale dell’essere umano in mezzo agli altri, in un contesto stimolante di supporto e di connessione alle emozioni.
La Biodanza è nata nel 1965 dalla ricerca ed esperienza personale di Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo cileno.
Alla sua base studi di biologia, fisiologia, neuroscienze, proprio i progressi sperimentati nelle neuroscienze hanno confermato il grande valore della Biodanza per i sistemi di sviluppo umano e confermano la sua metodologia.
La Biodanza si fa in gruppo, in un ambiente “protetto” in cui ci sentiamo completamente a nostro agio nel lasciarci andare ed essere accolti. Un prezioso percorso di “ricostruzione affettiva” utile anche per affrontare la vita giorno dopo giorno.
Indipendentemente da ciò che scegliamo per prenderci cura di noi stessi e dell’altro, la Giornata Mondiale della Biodanza ci offre l’occasione per tendere la mano verso chi in questo momento ha bisogno di punti di riferimento, volontà di cambiare, esigenza di aiuto.
Nel libro “Biodanza, Musica, Movimento, Comunicazione Espressiva per lo sviluppo armonico della personalità” l’autore, Rolando Toro, nella Prefazione dice delle parole talmente attuali che danno ancora più valore all’importante aiuto che la Biodanza può fornire oggi all’essere umano.
“Ho cercato una forma differente di vivere, una nuova prospettiva per la nostra traiettoria esistenziale. Penso che la nostra più profonda necessità sia quella di vivere in un mondo senza violenza, dove la condizione umana possa recuperare il suo significato essenziale.
Sembra che la nostra civiltà abbia perduto la rotta, e che le diverse società si trovino disorientate.
Sappiamo che il caos è un “attrattore” di ordine e penso che questo “attrattore” sia l’amore.
Quest’idea non è nuova; il problema è come renderla operativa. Nel cercare una soluzione a questo problema ho ideato una metodologia finalizzata allo sviluppo di un processo evolutivo di trasformazione affettiva: la Biodanza, con la quale propongo una forma di rinascita, un’educazione che abbia, come riferimento di base, la vita, e che ci dia accesso alla felicità; una sociologia dell’amore. Infatti, il modello teorico della Biodanza si basa sul principio biocentrico, che si ispira alle leggi universali che conservano i sistemi viventi e rendono possibile la loro evoluzione. Il principio biocentrico pone la vita al centro, la vita come riferimento immediato e assoluto, poiché parte dalla percezione del senso della vita nella vita stessa, a prescindere dall’elaborazione di significati estrinsechi”.
Poesia Manifesto
“Siamo la memoria del mondo.
Solo dobbiamo ricordare ciò che è nelle nostre cellule.
I frutti dell’estate,
l’amore voluttuoso.
La capacità di mettersi nella pelle dell’altro.
Il contatto.
Il coraggio di innovare.
L’abbraccio, l’addio e l’incontro.
Il mare nella nostra pelle.
La musica della vita.
La danza della vita.
Biodanza ci restituisce la memoria ancestrale,
la possibilità d’amore”.
– Rolando Toro –
Federica Sala
allieva in formazione scuola di Biodanza Sistema Rolando Toro e diplomata in Skills per il Counseling.
Riferimento: “Biodanza. Musica, movimento, comunicazione espressiva per lo sviluppo armonico della personalità” di Rolando Toro, a cura di Eliane Matuk, edizioni Red.